Ecco la sorpresa per aprire il Giro: Narvaez beffa Pogacar (3°), il sogno di Conci si spegne ad un soffio dal traguardo

Ecco la sorpresa per aprire il Giro: Narvaez beffa Pogacar (3°), il sogno di Conci si spegne ad un soffio dal traguardo
Info foto

Spazio Ciclismo

Stradagiro d'italia 2024

Ecco la sorpresa per aprire il Giro: Narvaez beffa Pogacar (3°), il sogno di Conci si spegne ad un soffio dal traguardo

Prima tappa a Torino e lo sloveno le prova tutte per staccare il campione dell'Ecuador, che regala di nuovo al suo paese la maglia rosa 5 anni dopo Carapaz, capace però di trafiggerlo nello sprint a tre che vede Schachmann conquistare la piazza d'onore. Bene Tiberi, ottavo a 10", tra i big crollano subito Bardet e Arensman.

L'ha vinta tenendo la ruota del grande favorito con uno sforzo sovrumano sul muro di Bivio San Vito (1400 mt al 9,8%), a poco più di 3 km dall'arrivo.

Poi il capolavoro che vale quasi una carriera per un buon corridore, spesso utilizzato in versione gregario all'interno della Ineos Grenadiers, come Jhonatan Narvaez che si regala un sogno a Torino, conquistando la prima tappa e la maglia rosa d'apertura del Giro d'Italia numero 107.

Tadej Pogacar le ha provate tutte, nel tratto più duro della frazione inaugurale partita da Venaria Reale (quanta gente, davvero una cornice favolosa), ma il campione in carica dell'Ecuador l'ha beffato, in uno sprint a tre lanciato dalla prima posizione da parte dello sloveno di casa UAE Emirates e che ha visto pure Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), rientrato sui duellanti nei 2 km conclusivi, superare sulla linea “Pogi” per la piazza d'onore.

A 6 secondi ha terminato Alex Baudin, giovane della Decathlon che aveva provato ad anticipare in un finale rocambolesco che ha visto quasi tutti i big lasciare 10 secondi a Pogacar, con la coppia Alpecin-Deceuninck formata da Conci e Hermans in 5^ e 6^ posizione davanti a Vansevenant (primo dei Soudal, ma nel gruppo dei protagonisti c'era anche Alaphilippe che ha ceduto nei 500 mt finali di salita al forcing di Pogacar), un Antonio Tiberi subito pronto e positivo, Attila Valter 9° e Geraint Thomas 10° e che ha risposto presente, con Ganna e Caruso alle sue spalle per un primissimo bilancio degli italiani certamente buono, pensando anche al coraggio del giovanissimo Pellizzari che ha attaccato e poi ha concluso con i grandi, in un plotoncino di appena 18 uomini.

Sono già saltati, o meglio hanno perso parecchio, nomi pesanti: dopo la fuga di sei uomini che ha visto Lilian Calmejane (Intermarché) mollare per ultimo dopo lo scollinamento sul Colle Maddalena valso al veterano transalpino la maglia azzurra dei GPM, proprio sull'erta più lunga e impegnativa, terminata ai -22 km, il ritmo della UAE ha costretto Arensman e Bardet ad alzare bandiera bianca. L'olandese co-leader della Ineos, 6° al Giro 2023, pagherà ben 2'17” al traguardo, il francese faro unico della DSM-Firmenich è stato in parte salvato dai compagni, lasciando sul piatto 57”.

Male anche la rivelazione del Romandia, Florian Lipowitz, e non c'è stato nulla da fare per alcuna ruota veloce o simil tale, pensando anche a Girmay e Laporte o gli stessi Vendrame e Velasco.

Pogacar ha sì distrutto il gruppo con i suoi uomini, ma proprio in cima alla Maddalena sono emerse le carenze di una squadra che l'ha lasciato quasi da solo, con il solo Rafal Majka a lavorare per lui negli ultimi 20 km, tanto che a quel punto ci sono stati mille contrattacchi, tra cui quello di Schachmann, Baudin, Caruso, Pellizzari e un Nicola Conci che ha sognato ad occhi aperti. Lo scalatore trentino, infatti, è stato ripreso a 200 metri dalla vetta di San Vito, non riuscendo per un soffio a tenere la ruota di Pogacar, Narvaez e poi Schachmann, prima di chiudere appunto quinto.

In classifica, il tedesco della Bora-Hansgrohe è 2° a 3” da Narvaez, Pogacar 3° a 6 e Caruso (che ha guadagnato 3” all'ultimo traguardo volante) è 5° a 17”. Se per il netto favorito di questa corsa rosa non sarà più possibile eguagliare il primato di Merckx e Bugno, con il simbolo del primato dalla prima all'ultima tappa, è chiaro che domenica con il primo arrivo in salita al Santuario di Oropa la voglia di conquistare successo di giornata e maglia rosa sarà moltiplicata dopo quanto visto oggi...

© RIPRODUZIONE RISERVATA
22
Consensi sui social

Ultimi in Road bike

Cronometro del Garda, giorno chiave al Giro con Tiberi all'attacco del podio. E Ganna vuole sbloccarsi

Cronometro del Garda, giorno chiave al Giro con Tiberi all'attacco del podio. E Ganna vuole sbloccarsi

Quattordicesima tappa della corsa rosa, 31,2 km contro il tempo da Castiglione delle Stiviere a Desenzano: il campione d'Italia è il favorito su un percorso completamente pianeggiante, ma Pogacar (ultimo al via alle ore 16.43) è capace di tutto e occhio a Sheffield. La maglia bianca, 5° in classifica, può guadagnare su O'Connor e Martinez. Intanto, da casa Visma arrivano buone notizie per Wout Van Aert: ufficiale il rientro in gara al Giro di Norvegia (23-26 maggio).